IL SENSO DI COLPA

Lorem Ipsn gravida nibh vel velit auctor aliquet.Aenean sollicitudin, lorem quis bibendum auci elit consequat ipsutis sem nibh id elit
TWITTER GPLUS FACEBOOK BEHANCE PINTEREST

IL SENSO DI COLPA

A cura della psicoterapeuta e psicologa a Brescia Dott.ssa Stefania Ciaccia

Uno studio del dott. Mancini (2008), il professore ci da un quadro ampio di un’emozione che tutti noi proviamo quotidianamente: il senso di colpa.

Secondo il professore, vi sono due diversi sensi di colpa ben distinti fra loro: il senso di colpa altruistico e il senso di colpa deontologico. I due sensi di colpa non sono due varianti di una stessa emozione, ma sono proprio emozioni diverse rispetto ai parametri che caratterizzano le emozioni, rispetto al loro substrato neurale e rispetto al loro ruolo nella psicopatologia. Il fatto che le due emozioni siano abitualmente confuse, tant’è che si utilizza lo stesso termine per indicarle entrambe, può dipendere dal fatto che i due sensi di colpa sono abitualmente compresenti nella maggior parte delle colpe che le persone sperimentano nella loro vita quotidiana e ciò potrebbe a sua volta dipendere dal fatto che larga parte delle norme deontologiche salvaguardano il bene degli altri. 

Proviamo a descriverle:

Il senso di colpa deontologico è l’emozione che proviamo quando mettiamo in atto un comportamento (o desideriamo mettere in atto un comportamento) che viola una o più nostra norma morale. Il senso di colpa altruistico, invece, ha a che fare la compromissione di uno scopo altruistico. Per esempio: “Mi trovavo di guardia nel mio reparto ospedaliero quando mi hanno chiamato da un altro reparto dove era stata ricoverata mia nonna. Appena arrivata, mi sono resa conto che mia nonna era entrata in coma e stava per morire. Ho deciso di tornare nel mio reparto per avvertire di persona un paziente che non avrei potuto parlarci quel giorno. Ritornata da mia nonna ho visto che nel frattempo era morta. A distanza di diversi giorni mi sento ancora molto in colpa per non esserle stata accanto, e non averle tenuto la mano mentre moriva.” Questo è un esempio di colpa altruistica dovuta all’affetto, in cui la colpa è causata dal non essere stata vicina alla vittima.

Inoltre, nella nostra pratica clinica, nello studio di psicologa a Brescia, ci capita di incontrare il cosiddetto senso di colpa del sopravvissuto: si prova, cioè, colpa per non aver dato all’altro qualcosa della propria fortuna o per non aver preso qualcosa della sfortuna dell’altro. Per esempio: Ho sofferto di gravi sintomi e sono stato ricoverato in un ospedale. Durante questo periodo ho condiviso una stanza con un’altra persona e siamo diventati amici. Dopo dieci giorni il dottore mi ha informato che stavo bene e che potevo tornare a casa. Mentre preparavo le valige, il mio amico è entrato nella stanza. Era molto demoralizzato: il dottore gli aveva diagnosticato un cancro. Ancora oggi non posso togliermi l’idea che stavo per riprendere la mia vita e lui, invece, stava per affrontare un’esperienza terribile. Mi sentivo in colpa per non aver condiviso il suo fato (Castelfranchi 1994). 

Nella psicopatologia generale, sentimenti di colpa caratterizzano diversi disturbi, sia nella direzione di una maggiore tendenza all’auto-rammarico (il caso più classico è quello della depressione, sia – sul versante opposto – come mancanza di rimorso o colpa (come, ad esempio, nel Disturbo Antisociale di Personalità). Solo all’interno della fenomenologia del Disturbo Ossessivo Compulsivo, il ruolo della colpa risulta essere così centrale da essere stato indagato nella forma di diversi costrutti: propensione alla colpa (guilt propensity), sensibilità alla colpa (guilt sensitivity) e timore di colpa (fear of guilt).

Nel nostro studio offriamo un sostegno psicologico per affrontare emozioni di questo tipo.