PSICOLOGO O PSICOTERAPEUTA?

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PSICOLOGO O PSICOTERAPEUTA?

A cura della psicoterapeuta e psicologa a Brescia Dott.ssa Francesca Cervati

Abbiamo già parlato, in un precedente articolo, delle differenze tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra. Spesso, però, ci capita ancora di osservare – anche tra le persone che arrivano nel nostro studio di psicologa a Brescia – ancora moltissima confusione sulla differenza tra psicologo e psicoterapeuta.

Partiamo da una considerazione molto semplice: psicoterapeuta, in Italia, corrisponde a una specializzazione. È un po’ come dire che un medico ha la specializzazione in cardiologia e, a quel punto, è un medico cardiologo. Lo psicoterapeuta, quindi, al termine della laurea e dell’abilitazione fa una specializzazione di quattro anni al termine della quale ottiene il titolo di psicoterapeuta. Possono accedere a questa specializzazione sia i medici (laureati in medicina + esame di stato) sia gli psicologi.

Quindi, il più delle volte uno psicoterapeuta è ANCHE uno psicologo, a meno che non arrivi dalla laurea in medicina e sia quindi un medico psicoterapeuta, spesso specialista in psichiatria.

È bene sottolineare come già ben spiegato nell’articolo precedente che SOLO chi proviene da una laurea in medicina può prescrivere farmaci.

Lo psicologo quindi chi è? è un professionista sanitario, laureato in psicologia (3+2) che dopo un tirocinio di 12 mesi e l’abilitazione tramite l’esame di stato, è iscritto all’albo professionale degli psicologi.

A questo punto, dopo già 6 anni di studi, può decidere se conseguire la specializzazione in psicoterapia e diventare appunto psicoterapeuta o esercitare come psicologo.

A chi mi devo rivolgere?

Lo psicologo – senza specializzazione in psicoterapia – può occuparsi di moltissime cose (dalla psicologia dello sport, alla neuropsicologia, psicologica scolastica, solo per citarne alcune). La grossa confusione tra psicologo e lo psicoterapeuta riguarda l’area clinica.

Il problema NON si pone nel caso degli psicoterapeuti che, in quanto psicologi, integrano tutto il lavoro. Nel caso in cui lo psicologo non sia terapeuta, invece, è necessario sapere fin dove si può arrivare e dove occorre un invio a un terapeuta.

In termini generali possiamo dire che il lavoro prettamente psicologico ha a che fare con il supporto in quello che può essere un momento di crisi: lo psicologo interviene al fine di un sostegno psicologico, cercando di mettere a fuoco le risorse per aiutare la persona ad affrontare un momento di fatica personale.

Il lavoro psicoterapeutico fa un pezzo in più: aiuta a capire come sia sorto quel problema (lo si fa in maniera diversa a seconda del metodo di lavoro, ad es. a seconda del fatto di avere orientamento psicoanalitico o cognitivo-comportamentale), può eventualmente fare tutto il pezzo psicologico sul supporto e sulle risorse e lavora affinché avvengano delle modifiche stabili nel tempo, affinché quel problema gradualmente rientri (guarigione, recovery), non si presenti in futuro o lo faccia in maniera meno prepotente.

In linea di massima, ci sentiamo di dire, che in caso di disturbo o malessere di un certo grado (ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi alimentari, disturbi della personalità…) sia più opportuno rivolgersi direttamente a uno psicoterapeuta per un sostegno psicologico. Questo perché difficilmente il percorso necessario si esaurisce con una parte di sostegno, bensì se si desidera essere curati è necessario un lavoro più strutturale e profondo che può essere fatto solo da uno specialista in psicoterapia.