DIPENDENZA INTERPERSONALE

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DIPENDENZA INTERPERSONALE

A cura della psicoterapeuta e psicologa a Brescia Dott.ssa Stefania Ciaccia

Sento spesso parlare di dipendenza affettiva negli ultimi tempi; anche nel mio studio di psicologa a Brescia. Su internet troviamo articoli, racconti, anche di personaggi popolari che raccontano le loro esperienze relazionali che definiscono di dipendenza.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza: nel DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) non è inserita la voce “dipendenza affettiva” per descrivere un comportamento o dei sintomi specifici, come accade per gli altri costrutti psicopatologici.

Possiamo parlare di dipendenza interpersonale in riferimento alla tendenza ad affidarsi agli altri per la cura, la guida e il sostegno psicologico, anche in una situazione in cui è garantito e possibile un funzionamento autonomo. Questo tipo di comportamento è in realtà presente in modo adattivo o disadattivo sia come tratto di personalità, quindi come un aspetto caratteriale, sia come un sintomo patologico all’interno di un quadro clinico di personalità, come accade per esempio nel Disturbo Dipendente di Personalità.

Identificare la dipendenza con uno specifico disturbo di personalità potrebbe, tuttavia, essere fuorviante poiché come tratto/sintomo, la dipendenza interpersonale potremmo trovarla anche in altri quadri clinici. Può essere allora interessante provare a capire quali fattori, al di là della diagnosi, possono intervenire per determinare la presenza di un rapporto di dipendenza interpersonale:

  1. una rappresentazione del sé come di una persona fragile, inadeguata, indegna, bisognosa di aiuto e che fatica a direzionare la sua vita in funzione dei suoi scopi; una persona che ha questa immagine di se stessa crede di avere bisogno di avere accanto una persona più forte in grado di garantirle il sostegno che lei non è in grado di garantire per se stessa. 
  2. la necessità di una figura di riferimento per sentire la propria efficacia personale e il proprio valore; 
  3. la difficoltà a considerare il perseguimento dei propri desideri come compatibile con il mantenimento della relazione; in questo caso, le persone credono che orientandosi sui propri desideri, l’altro potrebbe arrabbiarsi e lasciarle per cui mettono da parte i loro bisogni e si orientano su quelli dell’altro, con la conseguenza, però, che poi difficilmente riescono a riconoscerli e soddisfarli.

Al di fuori di queste situazioni, in cui la dipendenza si declina in modo patologico, possiamo comunque descrivere delle caratteristiche sane della dipendenza, ricordandoci che siamo esseri viventi sociali e che abbiamo bisogno dell’altro per soddisfare anche i nostri bisogni primari. Il desiderio di relazione e di condivisione, la capacità di essere autonomi, l’assertività – ossia il saper dire di no e sentirsi liberi nella scelta – la socievolezza e la capacità critica di confronto con gli altri, l’empatia e la buona fiducia nelle proprie capacità e nel rapporto con l’altro sono tutti aspetti intrinseci di una sana dipendenza interpersonale.