LA RANA BOLLITA

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LA RANA BOLLITA

Una storia d’ansia, attacchi di panico e cambiamento

LA STORIA DELLA RANA BOLLITA

Il titolo di questo libro si riferisce ad una storia curiosa: se si butta una rana in una pentola d’acqua bollente, d’istinto schizzerà fuori con una zampata per salvarsi. La stessa però, finirà bollita se viene messa in una pentola con acqua tiepida e a fiamma bassa. Gradualmente la temperatura si innalzerà, ma la rana si renderà conto del pericolo troppo tardi: quando ormai sarà debole per saltare fuori.

Marina Innorta, l’autrice, racconta con questa metafora il suo rapporto con i disturbi d’ansia e gli attacchi di panico, che negli anni si sono fatti sempre più invalidanti finché, un attimo prima di rimanere bollita, è riuscita ad uscire dal pentolone.

UN’AUTOBIOGRAFIA SULLA CONVIVENZA CON I DISTURBI D’ANSIA

Durante il racconto Innorta ci presenta delle figure che ognuno di noi ha, più o meno rumorose, nella propria “cantina” interiore: la bambina lamentosa, l’adolescente arrabbiata, la perfettina che critica ciò che facciamo, il giudice che emette sentenze, la contabile che assegna punti e punizioni, la ragione che dovrebbe governare tutte e la vecchia saggia, che in questo caso è silenziosa e inascoltata.

Marina condivide le difficoltà che lei, come tante altre persone con disturbi d’ansia e attacchi di panico si trovano a vivere nel quotidiano: la paura di uscire soli, l’incombenza di sintomi debilitanti, il timore di svenire, di avere un attacco di panico improvviso, di star sbagliando, di non poter migliorare; i pensieri sulla malattia, sugli psicofarmaci che assume, sul lavoro, sulla terapia.

Tra queste righe però, dopo il periodo più buio, comincia a farsi strada una piccola luce a cui l’autrice cerca di tendere in tutto il libro, e a cui alla fine giunge attraversando innumerevoli sforzi, paure, pensieri disfunzionali. A partire da metà libro, infatti, si iniziano a scorgere il coraggio e la forza di riconoscere la propria responsabilità nel poter cambiare, la pratica della gratitudine, la concentrazione sul momento presente (l’unico in cui viviamo davvero).

Questo cambio di prospettiva mentale avviene in Marina grazie all’esperienza della psicoterapia, dello yoga e della meditazione (pratiche che mirano all’armonia di corpo e mente attraverso la concentrazione sul momento presente), della corsa (attività gratificante e rigenerante), della scrittura e gestione del blog (grande passione di Marina).

Nel mio studio di psicologa a Brescia trattiamo disturbi d’ansia secondo l’approccio cognitivo – comportamentale. Consiglio la lettura del libro a tutti coloro che sentono che l’ansia è diventata o sta diventando un compagno di viaggio scomodo e ingombrante: può essere un primo passo nella comprensione di quello che accade dentro di noi.