PERCHÉ HO UNA BASSA AUTOSTIMA?

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PERCHÉ HO UNA BASSA AUTOSTIMA?

Come iniziare a credere poco in se stessi

A cura della psicoterapeuta e psicologa a Brescia Dott.ssa Francesca Cervati

In uno degli articoli precedenti avevamo parlato dell’autostima; a tal proposito, una domanda che ci viene rivolta frequentemente è “perché ho poca autostima?”.

Le sue cause, tuttavia, non sono completamente note.

In generale, per l’autostima così che per qualsiasi altra caratteristica di personalità, possiamo dire che derivi dalla combinazione di fattori genetici e di fattori ambientali

Il fattore ambientale

Nella mia esperienza come psicologa a Brescia, ho potuto notare come l’ambiente, oltre alla genetica, gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo delle credenze che abbiamo su noi stessi. 

Le esperienze cruciali che influenzano le credenze su di sé accadono spesso precocemente nella vita.

Alcune esperienze in particolare, possono contribuire a sviluppare nelle persone predisposte, un modo di pensare a se stessi molto negativo e nocivo.

Alcune esperienze significative 

Le punizioni

Subire punizioni in maniera sistematica, essere trascurati o abbandonati

L’idea che abbiamo di noi e la percezione che abbiamo del nostro valore può essere fortemente influenzata da come siamo stati trattati precocemente nella vita. 

Alte aspettative genitoriali

La bassa autostima può essere la conseguenza dell’avere avuto genitori che non sono mai stati soddisfatti delle presentazioni, che si focalizzavano più sugli errori e sulle debolezze che sui successi e i punti di forza o che sono stati critici e/o eccessivamente esigenti. 

È probabile che il messaggio arrivato in realtà sia che c’è qualcosa di profondamente sbagliato in noi e che siamo in qualche modo sempre difettosi.

Standard dei pari

Anche le esperienze con i pari – sia in età infantile che nell’adolescenza – possono aver avuto un ruolo nella costruzione di una bassa autostima. 

Quando il senso di sé si sta sviluppando, la pressione a conformarsi ai pari è molto elevata. Non riuscire a essere “all’altezza” dei pari, essere presi in giro o essere isolati può favorire lo sviluppo di una valutazione negativa su di sé.

Appartenere a una famiglia o gruppo sociale sottoposto a pregiudizio

Crescere in contesti famigliari di povertà o far parte di una minoranza (etnica, culturale o religiosa) può esporci a esperienze di discriminazione che possono creare un senso di inferiorità verso gli altri.

Esperienze come la deprivazione emotiva, il non ricevere sufficientemente interesse, apprezzamento, calore, affetto, esplicite conferme di essere amati, desiderati e valorizzati possono portare a sviluppare la convinzione di non essere una persona amabile o di valore.