LA TRICOTILLOMANIA

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TRICOTILLOMANIA

LA TRICOTILLOMANIA

A cura della psicoterapeuta e psicologa a Brescia Dott.ssa Stefania Ciaccia

La tricotillomania è un disturbo spesso poco riconosciuto (in primis dai pazienti, che lo sottovalutano) e quindi poco diagnosticato. 

Si caratterizza per lo strappo ripetitivo di capelli e/o peli e attualmente viene classificato all’interno della categoria diagnostica denominata “Disturbo Ossessivo-compulsivo e Disturbi Correlati” del Diagnostical and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM -5).

I comportamenti del disturbo

Le persone che manifestano questo disturbo e si presentano nel mio studio di psicologa a Brescia per il trattamento riferiscono, appunto, la presenza di comportamenti ripetitivi di strappo di capelli e/o peli, tali per cui possono presentarsi aree della cute totalmente prive degli stessi.

Inoltre, spesso si nota una tendenza ripetuta a diminuire o interrompere il comportamento di strappo. Per essere diagnosticato il disturbo da tricotillomania, quindi, occorre che lo strappo sia tale da causare disagio clinico significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

Diversi autori hanno cercato di dare spiegazioni del disturbo ma, secondo lo psicologo Mansueto, importante studioso della tricotillomania, è difficile spiegare il disturbo utilizzando un unico modello teorico, poiché “ogni persona che manifesta tale disturbo presenta, infatti, importanti differenze individuali”.

Secondo questo autore è di fondamentale importanza, per la comprensione del disturbo, individuare stimoli antecedenti, comportamenti associati allo strappo e conseguenze specifiche in ogni individuo. Tutti questi elementi contribuiscono, infatti, a mantenere attivo il problema.

Prima del disturbo

Gli stimoli antecedenti allo strappo possono essere responsabili della sua attivazione e si dividono in stimoli interni, come gli stati emotivi (lo stato di ansia può indurre il soggetto a gestire l’emozione con lo strappo), le sensazioni tattili o visive (come per esempio colore e/o texture del capello/pelo), pensieri particolari (“i miei capelli devono essere simmetrici) oppure esterni come la presenza di oggetti specifici (pinzette, specchi, luoghi in cui è più facile che il comportamento s’inneschi).

Per quanto riguarda i comportamenti associati allo strappo, è possibile individuare tre stadi tra loro separati:

  • stadio preparatorio: include tutti i comportamenti che preparano all’azione dello strappo, per esempio recarsi in bagno, prendere strumenti eventuali che servono, ispezionare la zona dello strappo, ecc;
  • stadio dello strappo: include tutti i comportamenti durante lo strappo: alcuni capelli vengono selezionati sulla base di alcune particolari caratteristiche e lo strappo avviene in modi specifici e sempre diversi da persona a persona ma secondo una loro logica;
  • stadio finale: si riferisce a tutti i comportamenti successivi allo strappo. I capelli vengono scartati immediatamente o conservati e possono essere usati per altri scopi, come la stimolazione orale o tattile.

Le conseguenze della tricotillomania

Infine, le conseguenze dello strappo, possono essere sia positive che negative. 

Le prime sono caratterizzate da emozioni e stati mentali positivi, come la riduzione dello stress, della noia oppure la fuga da pensieri negativi di vario genere e dal raggiungimento di obiettivi desiderabili (come la rimozione di capelli brutti, ecc).

Le conseguenze negative dello strappo, invece, sono emozioni e sensazioni negative come il senso di colpa o la vergogna e i risvolti sociali che il disturbo può portare come essere criticati o disapprovati dagli altri.